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Guida ai primi fondi del Pnrr per digitalizzare Comuni e scuole

Partiti i bandi di ministero dell'Innovazione e dipartimento per circa un miliardo di euro: ecco come potranno essere impiegati da istituti ed enti locali.

Ad aprile sono iniziati i grandi stanziamenti di risorse a disposizione di comuni e scuole, per favorire la transizione digitale, per un totale di quasi 1 miliardo di euro.

Digitalizzare i Comuni


All’inizio del mese sono partiti gli avvisi per la digitalizzazione dei comuni italiani nel contesto dei progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per rafforzare e ampliare l’impiego dell’identità digitale Spid e Cie, il sistema di pagamento PagoPa e il punto unico di accesso per i servizi pubblici digitali, cioè l’app Io. Sul piatto ci sono 390 milioni di euro: 100 per l’identità digitale, 200 per il sistema di pagamento PagoPa e 90 per app Io. Il 40% delle risorse è destinato alle amministrazioni del Sud (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia). 

Dallo scorso 4 aprile, insomma, gli enti possono registrarsi su Pa digitale 2026, accedere a un’area riservata, richiedere i fondi destinati all’ente e ricevere un’assistenza dedicata. I primi risultati saranno pubblicati dal 3 maggio. In questo caso non occorre presentare progetti ma i comuni riceveranno un voucher predefinito il cui importo verrà stabilito in base alle dimensioni del Comune e alle scelte indicate in occasione della candidatura. Ovviamente l’erogazione delle risorse sarà conseguente al raggiungimento di determinati obiettivi. Gli avvisi scadranno il 2 settembre.

Nello specifico, i servizi attivabili sono quelli definiti “pacchetto cittadino informato”, se si vuole aggiornare il proprio sito internet, e “pacchetto cittadino attivo”, se si vuole usufruire anche dei flussi d’interfaccia relativi ai servizi. Nella sezione “Modelli” di Designers Italia i Comuni possono usufruire delle risorse tecniche che verranno progressivamente aggiornate: kit e guide per definire la struttura dei contenuti, risorse per gestirne la migrazione, il codice per lo sviluppo e una serie di funzionalità trasversali, come prenotazione appuntamento, richiesta di assistenza, valutazione sito e servizi, e un’area per la segnalazione di disservizi. Non solo: le risorse sono pensate per permettere all’ente di riusare le singole componenti utili. Grazie a questi modelli, i comuni avranno così gli elementi necessari per digitalizzare potenzialmente tutti i servizi digitali erogati al cittadino.